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Essere manager donna in Italia: opportunità o minaccia

Siamo abituati a vedere e a sentire nomi maschili per le nomine di posizioni prestigiose e al contrario, siamo abituati, a vedere un pubblico femminile nei ruoli meno importanti all’interno di aziende e/o organizzazioni.

I tempi cambiano e stanno cambiando molto velocemente anche nel campo del recruiting. La donna, infatti, sta assumendo un ruolo sempre più di potere all’interno della società dimostrando che a parità di condizioni è ben più “in gamba” rispetto all’uomo.

La donna, infatti, per natura e per indole riesce a sostenere un maggior livello di stress rispetto all’uomo ed è sicuramente più agguerrita e decisa. Queste sue qualità messe ai vertici di un’azienda possono portare sicuramente un maggior valore aggiunto a favore dei bilanci aziendali, del contesto lavorativo, del team che si sente più motivato e gestito da una manager donna.

Sfortunatamente quando si tratta di nominare nomine importanti per grandi banche derivano da scelte politiche con lo svantaggio, spesso e volentieri, di selezionare nominativi con poca esperienza in campo economico e finanziario.

C’è anche da dire che i Presidenti delle banche nel 90% dei casi hanno un’età media di oltre i 60 anni.

La nomina di Bper a una donna

copyright: notizielibere24.com

Il 21 aprile 2021 la banca Bper ha rivoluzionato questo “sistema” incaricando finalmente una donna come Presidente. Si tratta di Flavia Mazzarella, classe ’82, laureata con 110 e lode e con un curriculum degno di nota.

La dottoressa Mazzarella ha avuto la sua prima esperienza nel mondo bancario alla Credit Suisse a Londra nel 1996 ed in Italia dal 2005 al 2012 è stata professoressa all’Università “La Sapienza”. In seguito ha lavorato per il Ministero delle Finanze e per la Presidenza del Consiglio.

A conferma del suo percorso professionale in ambito finanziario ed economico, la dottoressa Mazzarella ha lavorato per l’Istituto della Vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo; ha avuto anche incarichi europei nell’EIOPA e il CEIOPS per arrivare a IVASS, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni.

Nasce come economista con un bagaglio linguistico inglese e francese parlato fluentemente, dei surplus oggi indispensabili per ricoprire incarichi di rilievo come essere Presidente della Banca Bper oggi.

Il futuro delle donne ai vertici

Per quanto riguarda il futuro si spera che l’esempio della Banca Bper funga da incentivo per l’assunzione di personale qualificato e con un bagaglio di esperienza e conoscenza attinente alle competenze richieste.

La costruzione di un sistema meritocratico in Italia è sicuramente fondamentale per il corretto funzionamento della “macchina” Paese che può solo in questo modo assicurare risultati adeguati alle aspettative ed agli obiettivi prefissati. C’è anche da dire che in Italia c’è ancora molto pregiudizio nel dare incarichi manageriali alle donne, come se fossero considerate “diverse” anche se non lo è.

Abbiamo tantissimi esempi di donne manager di successo in tutto il mondo a conferma che le manager donne possono dare di più e portare valore aggiunto. Basti pensare al sistema economico americano che nelle donne manager investe ottenendo sempre successi incredibili.

Perché in Italia c’è ancora ostilità nel dare ruoli manageriali alle donne? Si tratta di uno stereotipo di genere o dietro ci sono meri interessi dove si preferisce vivere ancora in cecità culturale a discapito dell’interesse comune?

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