Indovinello: ci sono 3 formiche in fila, la prima dice: “dietro di me ci sono 2 formiche”, la seconda dice: “dietro di me c’è una formica”, la terza dice: “dietro di me ci sono 2 formiche”. Perché la terza dice così?
Mi piacerebbe sentire cosa vi sta frullando per la testa per rispondere al quesito! La risposta è semplice ma sono certa che non vi è venuta subito in mente…..la terza formica è bugiarda!
Se qualcuno di voi ha risposto immediatamente così significa che ha un buon utilizzo del pensiero laterale. Il termine pensiero laterale è stato coniato dallo psicologo Edward De Bono, con esso si intende una modalità di risoluzione che preveda un approccio particolare, ovvero l’osservazione da diverse angolazioni. Questa capacità aiuta a risolvere i problemi cercando punti di vista alternativi alla sola logica.
Nell’esempio delle formiche concentrarsi sulla disposizione della fila non porta alla soluzione.

Quante volte durante la nostra vita ci siamo trovati in quello che chiamiamo “un momento di crisi” nel quale mettiamo in discussione il nostro status e cerchiamo il modo per cambiare? E’ ciò che sta accadendo a molti dipendenti bancari che sono stressati dal proprio contesto lavorativo e cercano alternative.
Ne ho incontrato e continuo ad incontrarne moltissimi nel mio lavoro e ho notato che spesso sono in una specie di loop mentale, un vero e proprio circolo vizioso caratterizzato da un pensiero statico, ripetitivo, uguale a sé stesso, che continua a vedere e affrontare la situazione da un unico punto di vista: se cambio perdo le mie sicurezze.
Questo accade perché il pensiero prevalente è quello detto verticale ovvero quella tipologia di pensiero logica e consequenziale condizionata che a volte ci rende “ingabbiati” e limitati nel nostro modo di vedere, interpretare la realtà che ci circonda.
E’ del tutto normale che una persona che per 10, 15, 20 anni ha vissuto sempre la stessa routine fatta di orari, ferie, stipendi, mansioni, ambiente, colleghi ne sia fortemente influenzato.
Via via che passa il tempo i nostri pensieri, come le nostre convinzioni, si fanno sempre più radicate e ferme, rigide e sedimentate.
Per valutare il cambiamento è necessario sospendere il giudizio e guardare le cose da nuovi punti di vista senza cercare analogie con quanto si sta facendo. Certo non è facile, può essere di grande aiuto un coach con cui confrontarsi.
Il coach diventa un vero e proprio stimolatore del pensiero laterale grazie alla sua capacità di porre domande efficaci che facciano riesplorare e rielaborare i dati raccolti. Il Coaching può contribuire ad allenare e utilizzare una capacità di “pensare fuori dagli schemi” per evitare di bloccarsi in vicoli di pensiero senza uscita.
Può essere di aiuto ragionare su questa matrice e concentrarsi su cosa vorrei lasciare e cosa vorrei trovare.
E ora immagina di ritrovarti in una stanza con due sole porte. Attraversando la prima sarai polverizzato all’istante da una gigantesca lente in grado di concentrare i raggi solari. Aprendo la seconda invece sarai investito dalle fiamme di un possente drago.
Quale delle due porte scegli? Naturalmente la prima porta (quella della lente)! Dovrai semplicemente aspettare che cali il sole.