DOMANDA: Sono un bancario che sta valutando il passaggio in una rete di consulenza e mi è stato prospettato un interessante bonus a scadenza di 1 anno se avrò apportato 25 milioni di masse. Parte di questo bonus mi verrà erogato durante l’anno.
Mi preoccupa il fatto che, se non dovessi raggiungere l’obiettivo, dovrei restituire parte degli anticipi ricevuti sui quali comunque avrò pagato le tasse avendoli già incassati. Mi sembra una grande penalizzazione.
RISPOSTA: Vorrei tranquillizzare il lettore sul fatto che il non raggiungimento dell’obiettivo è solo una penalizzazione economica e non fiscale. Infatti il bonus d’ingresso è condizionato da due elementi: l’avvio del rapporto di agenzia ed il raggiungimento dell’obiettivo.
Ipotizziamo che il contratto di agenzia venga firmato il 31 maggio 2022 e che la verifica del portafoglio sia al 31 maggio 2023. Il bonus diviene certo il 31 maggio 2023 e farà parte del reddito dello stesso anno. Nel caso in cui una parte del bonus venga pagato nel 2022 diverrà comunque integralmente tassabile nel 2023 perché gli anticipi non vanno dichiarati nell’anno 2022.
Resta il fatto che tarare bene gli obiettivi sarà importantissimo e, per questo, è necessaria un’attenta mappatura del mercato potenziale realizzata con una rigorosa metodologia.
Ricordo ancora una volta che il mercato potenziale non è rappresentato solo dai clienti in portafoglio ma anche da tutte le relazioni personali e dalle attività professionali, commerciali, imprenditoriali e artigianali che insistono sul proprio territorio.
Di norma queste fasce di mercato non vengono considerate adeguatamente e, di conseguenza, si tende a sviluppare esclusivamente la clientela già portafogliata.
Fonte: Citywire