Sono un bancario in trattativa con una rete di consulenza finanziaria. Ho avuto un’ottima proposta economica ma nella cittadina in cui vivo questa rete non è presente, quindi non ci sono uffici nei quali svolgere l’attività. Faccio bene a rivolgermi ad un’altra mandante che sia presente sul territorio?
RISPOSTA
Questa domanda mi ricorda l’episodio del rappresentante di scarpe andato in Africa. Dopo una settimana dall’arrivo scrisse all’azienda produttrice di scarpe: “torno indietro perché qui non c’è mercato, vanno tutti scalzi”. E’ sempre una questione di punti di vista! Essere imprenditivi, skill assolutamente necessaria per intraprendere la professione di consulente finanziario, significa avere la capacità di sviluppare un proprio business all’interno di un’organizzazione.
Il quesito del lettore rappresenta da questo punto di vista un esempio perfetto. La cosa più giusta da fare sarebbe quella di aprire un ufficio personale, a proprie spese, e diventare punto di riferimento su quel territorio proprio grazie al fatto che ancora non c’è nessuno. Non occorre fare un grandissimo investimento perché basta un decoroso punto di appoggio. Il consulente infatti opera prevalentemente, grazie all’offerta fuori sede alla quale è autorizzato, presso i locali del cliente siano essi uffici o abitazione o impresa.
Avere un punto di appoggio serve per quei pochi clienti che non gradiscono aprire le porte della loro intimità familiare. Sicuramente, come dice il lettore stesso, nell’ambito della vantaggiosa offerta economica, ci sono i margini per poter aprire un ufficio personale. Quello che deve negoziare con la mandante è l’autorizzazione ad avere un’insegna con il logo dell’azienda e poter ricevere corriere e modulistica presso questo ufficio.
L’apertura dell’ufficio sarà anche l’occasione per organizzare un evento a cui invitare clienti, amici, conoscenti e spiegare l’opportunità di avvalersi di un professionista per il proprio benessere economico. Certo dovrà fare un altro piccolo investimento per affittare locale e offrire un bell’apericena. Ma questo sarà il miglior modo per cominciare a promuoversi avendo a disposizione l’intero mercato visto che l’azienda in quel territorio non è ancora presente.
Vorrei inoltre aggiungere che prima di prendere la decisione di diventare consulente finanziario è necessario fare un business plan per i primi tre anni in modo da essere ben coscienti se l’impresa possa essere quella giusta. Bisogna stare molto attenti a non correre il rischio di essere una partita iva con il reddito di un dipendente.
Articolo pubblicato su citywire.