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I bancari sognano in bianco e nero

Il sistema bancario sta vivendo grandi trasformazioni dovute in gran parte alla digitalizzazione delle attività e alla necessità di produrre utili riducendo i costi e aumentando le commissioni.

Come impatta tutto ciò sui dipendenti? Lo leggiamo tutti i giorni: poca meritocrazia, esuberi, scivoli, pressioni commerciali, nuovi ruoli, abbandono di alcune mansioni. Basti pensare ai cassieri, una figura che sta scomparendo. Quel posto fisso, tanto ambito fino a qualche anno fa, non è più così sicuro.

Nella mia attività ho occasione di confrontarmi quotidianamente con manager di banche-reti impegnati nell’attività di ingaggio di operatori bancari che mi testimoniano quanto sia diffuso tra i dipendenti bancari il desiderio di cambiare ma prendere questa decisione è, nella maggior parte dei casi, subordinata all’ipotesi che accada qualcosa di fortemente negativo che induca a dare le dimissioni. Pochissimi valutano un’alternativa indipendentemente dal proprio contesto.

“Andare via da” una situazione stressante è molto più facile che “andare verso” una soluzione motivante.

A questi professionisti vorrei chiedere: Quante volte, al lavoro, hai dato il meglio di te senza ricevere la giusta e aspettata riconoscenza dal tuo capo? Quante volte pensavi di meritare di più per il tuo impegno ma il sistema non lo permetteva?

Ecco, è quello che succede a una moltitudine di persone. Si va al lavoro, si dà il massimo, si lavora in extra orario e non si riceve neppure un ‘grazie’. Tutto questo genera un depotenziamento delle proprie abilità. Con il passare del tempo si diventa meno disponibili a sacrifici, meno creativi, aumenta il torpore e la frustrazione. Diventa difficile vedere se stessi in una nuova prospettiva con colori diversi dal grigiore in cui si è scivolati. E’ probabile che questo grigiore si estenda anche oltre il lavoro perché si diventa più nervosi, svogliati, non appagati.

Una soluzione esiste: passare ad un sistema meritocratico

La meritocrazia è un sistema di valutazione e valorizzazione dell’individuo, concentrato sul riconoscimento del merito. Si viene premiati sul proprio operato, non solo in termini economici.

Articolo a cura di Marina Magni pubblicato su citywire

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